sabato 21 dicembre 2013

Il Junzuki Notsukomi


Schede tecniche di Wadoryu


Il Junzuki Notsukomi




La prima postura rappresentata è quella di Kamae e serve per avere un punto di riferimento.


Le costruzioni geometriche utilizzano come riferimento l’asse verticale che passa per la punta del ginocchio.


Nella Kamae, la gamba è quasi dritta, con il ginocchio leggermente piegato in avanti e la distanza fra i piedi è di circa due piedi.




Nel Junzuki, la distanza fra gli appoggi, passa circa tre piedi e la perpendicolare di riferimento si trasferisce al centro del piede. La distanza operativa per lo Tsuki richiede di guadagnare appunto un piede rispetto al Kamae e, mantenendo il busto in pratica dritto, si porta la tecnica a bersaglio.




Il Notsukomi non è altro che uno Junzuki che ha bisogno di guadagnare un po’ di gittata. Per ottenerla, si proietta il busto in avanti aumentando l’allineamento delle anche verso il bersaglio e sporgendosi in avanti. Il corpo si adegua a questa necessità e la perpendicolare del ginocchio la troviamo che è avanti al piede e il busto si è allineato all’inclinazione della gamba posteriore che è maggiormente distesa.


La maggiore angolazione delle anche costringe il piede ad aprirsi un po’, quanto basta, non di molto comunque, pena la giusta direzione delle linee di forza che supportano la tecnica avanzata.




La distanza fra i piedi rimane di tre piedi. Un assestamento è tollerato, ovvio, mezzo piede in più, ma non è obbligatorio nell’eseguire la tecnica in avanti come nel Khion.


Non dimentichiamoci che nello stile sono previste le tecniche e posture di Tobikomi Tsuki e Tobikomi Nagashi, entrambe figlie del Notsukomi, ma con una dinamica e utilizzo diverso. 

Sensei Maurizio Orfei .
Schede tecniche di Wadoryu 
Lo Junzuki Notsukomi

La prima postura rappresentata è quella di Kamae e serve per avere un punto di riferimento.
Le costruzioni geometriche utilizzano come riferimento l’asse verticale che passa per la punta del ginocchio.
Nel kamae, la gamba è quasi dritta, con il ginocchio leggermente piegato in avanti e la distanza fra i piedi è di circa due piedi.

Nello Junzuki, la distanza fra gli appoggi, passa circa tre piedi e la perpendicolare di riferimento si trasferisce al centro del piede. La distanza operativa per lo Tsuki richiede di guadagnare appunto un piede rispetto al Kamae e, mantenendo il busto in pratica dritto, si porta la tecnica a bersaglio.

Il Notsukomi non è altro che uno Junzuki che ha bisogno di guadagnare un po’ di gittata. Per ottenerla, si proietta il busto in avanti aumentando l’allineamento delle anche verso il bersaglio e sporgendosi in avanti. Il corpo si adegua a questa necessità e la perpendicolare del ginocchio la troviamo che è avanti al piede e il busto si è allineato all’inclinazione della gamba posteriore che è maggiormente distesa.
La maggiore angolazione delle anche costringe il piede ad aprirsi un po’, quanto basta, non di molto comunque, pena la giusta direzione delle linee di forza che supportano la tecnica avanzata.

La distanza fra i piedi rimane di tre piedi. Un assestamento è tollerato, ovvio, mezzo piede in più, ma non è obbligatorio nell’eseguire la tecnica in avanti come Khion.
Non dimentichiamoci che nello stile sono previste le tecniche e posture di Tobikomi Tsuki e Tobikomi Nagashi, entrambe figlie del Notsukomi, ma con una dinamica e utilizzo diverso.

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